Smart e start bando innovazione da 200 milioni
Smart e start bando innovazione, un’opportunità per le startup italiane
È giunta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DL del dicastero dello Sviluppo economico del 24 settembre. Si tratta di un decreto che definisce le norme per l’accesso agli incentivi del nuovo bando relativo all’iniziativa Smart&Start, pensato per le giovani realtà imprenditoriali nazionali.
È necessario comunque attendere altri 60 giorni perché Invitalia, l’ente che, in termini operativi, si incarica dell’attuazione del programma, avvii gli interventi. Dal punto di vista pratico ciò significa attendere fino a gennaio 2015.
Per conoscere la data esatta e le modalità per cominciare a inviare le domande, sarà necessario attendere una circolare ministeriale.
Vi sono numerose novità, anzitutto l’estensione alle potenzialità dell’intero territorio nazionale. Non si tratta più di una misura che riguarda il Meridione e le aree del cratere aquilano, cui era dedicato il precedente Smart&Start.
Si tratta di una iniziativa da circa 200 milioni di euro, risorse rivolte alle agevolazioni per il sostegno di programmi di investimento e costi di esercizio per piani di impresa che rispondano ai requisiti previsti.
Smart e start bando innovazione: requisiti d’accesso
Il primo è lo status di startup innovative, iscritte quindi nella specifica sezione speciale del Registro delle imprese, contraddistinte da un importante contenuto tecnologico e innovativo oppure proiettate allo sviluppo di prodotti, servizi e soluzioni per l’economia digitale o ancora finalizzate alla valorizzazione economica di quanto scoperto tramite ricerca pubblica e privata. Gli incentivi possono essere rivolti anche a persone fisiche, mentre le imprese non devono risultare attive da oltre quattro anni.
Vi sono anche differenti tipologie di agevolazione. Sono offerti finanziamenti a tasso zero con un periodo di restituzione che arriva a dieci anni, che potranno coprire fino al 70% dell’investimento complessivo. Si può raggiungere l’80% nel caso di startup composte solo da donne e giovani oppure che coinvolgano un dottore di ricerca italiano impiegato all’estero e che per quell’impresa scelga di rientrare in Italia.
L’erogazione minima è 100mila euro, mentre la soglia massima tocca 1,5 milioni di euro (una novità, visto che la precedente soglia massima era di 500mila euro). Il Sud e l’Aquila conservano un trattamento di favore, merito dei contributi a fondo perduto fino al 20% dell’investimento ammesso.
Sono forniti anche servizi di tutoring tecnico-gestionale dal valore di 15mila euro per il Sud e L’Aquila e 7.500 per le altre Regioni rivolti alle imprese avviate da meno di 12 mesi. L’importanza di questa scelta è stata ribadita da Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia: “Verrà lasciato un vantaggio relativo alle regioni del Sud, ma si è ritenuto di dover anche andare incontro alle opportunità presenti nei luoghi dove c’è più mercato”.