Nuovi fondi Ue offerti: oltre 22 miliardi
Nuovi fondi Ue offerti: oltre 22 miliardi. Il nostro Paese ha la facoltà di accedere a oltre 22 miliardi di euro per programmi di sviluppo delle Regioni, un insieme integrato di confinanziamenti e dell’Unione europea.
Nuovi fondi Ue: buone nuove? A dispetto di quello che potrebbe sembrare non siamo difronte a una buona notizia. Perché? Avremmo dovuto già spenderli, e adesso il rischio è quello di perderne una parte. Sono delle risorse frutto della trascorsa Politica di Coesione Ue 2007-2013 e alla loro scadenza d’impiego, che scadrà il 2015, i soldi europei inutilizzati torneranno a Bruxelles.
Sia il Governo Monti che quello Letta hanno provveduto a un acceleramento della spesa, e i primi effetti sono già visibili. Durante il 2011 le Regioni italiane avevano impiegato appena il 15% delle risorse disponibili, mentre il 2012 ha segnato un incremento di questa percentuale, che ha toccato il 37%. Nel 2013, invece, il dato ha raggiunto il 52,7%.
Sono quindi stati impiegati 25,1 miliardi, mentre altri 22 sono ancora da impiegare. I principali protagonisti di questo incremento produttivo sono l’ex ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e il successore Carlo Trigilia. Questi hanno promosso la riprogrammazione degli investimenti, riducendo, tra le altre cose, il cofinanziamento nazionale sfruttando a pieno la certificazione della Commissione europea.
Nel corso della gestione di Barca è stato inaugurato il portale per la trasparenza dei dati del settore OpenCoesione. Sotto Trigilia è stata poi istituita l’Agenzia per la Coesione territoriale.