Fondi europei per professionisti e le opportunità mancate
Fondi europei per professionisti e le opportunità mancate. ”Il mancato investimento dei fondi europei attiene allo snodo Stato-Regioni, dove queste ultime non sono state efficienti nello sviluppare la capacità progettuale di investire i fondi europei”. Si tratta del punto di vista espresso da Fabrizio Saccomanni, ex direttore della Banca d’Italia e ministro dell’Economia, in merito al mancato investimento dei fondi europei nel nostro Paese.
Nel corso dell’intervento tenuto al Festival dell’Economia di Trento, Saccomanni ha dichiarato che “in un Paese con tanta spesa pubblica non sono stati fatti tanti investimenti. Quando si chiede di aumentarli –conclude – bisogna analizzare le spese dello Stato e delle Regioni”.
Un contesto nel quale sono indispensabili nuove politiche per la crescita economica. E non è un caso che la Commissione Europea ha recentemente deciso di dar luogo a un piano economico di sviluppo e sostegno anche per i liberi professionisti, prendendo in esame la loro valenza imprenditoriale.
Per i prossimi sei anni infatti, ovvero fino al 2022, per fornire un supporto alla competitività, l’innovazione e la ricerca saranno erogati 2,3 miliardi di euro agli iscritti agli Ordini professionali che diverranno così equiparati alle PMI.
Dobbiamo rilevare che le imprese di liberi professionisti del Vecchio Continente sono circa 4 milioni, mentre il giro d’affari corrisponde a circa 560 miliardi. Grazie alla norma recentemente approvata, la Commissione Europa fornisce un riconoscimento concreto e formale ai professionisti, che possono fruire dei fondi comunitari.