Finanziamenti a fondo perduto per aprire un’attività in franchising
Una volta scelto il marchio e dopo aver preso la decisione di avviare un Franchising, quale sarà il prossimo passo per un imprenditore? Sicuramente se non si ha a disposizione l’investimento richiesto dal franchisor, bisognerà reperire il capitale. Ad agevolare l’autoimpiego sia per un’attività in proprio che in Franchising è il Decreto Legislativo 185/2000.
Per richiedere questa forma di finanziamento è necessario in primis che il franchisor sia convenzionato con Invitalia, che è l’ente che eroga il prestito. In questo caso la somma erogata sarà pari a ciò che richiede il Franchisor per coprire le spese di investimento e le spese in conto gestione. L’agevolazione sarà suddivisa in spese di gestione, un contributo a fondo perduto e in investimenti, ovvero un contributo a fondo perduto ed un mutuo a tasso agevolato che può arrivare anche a coprire il 10% degli investimenti ammessi. Il mutuo si può restituire in 7 anni in rate trimestrali. L’ottenimento di questo contributo a fondo perduto permette di fruire di un capitale con un rimborso non complessivo della somma di cui si va a beneficiare. L’importo infatti non deve essere rimborsato totalmente ma in base a delle percentuali che vengono poi stabilite in sede di contratto.
Ad accedere a questa forma di finanziamento possono essere sia le persone fisiche che le società di persone o di capitali di nuova costituzione che presentino all’atto della domanda i seguenti richiesti: la maggiore età, lo stato di non occupato e la residenza in Italia da almeno sei mesi. Quando i marchi in Franchising accreditati da Invitalia non sono di gradimento del richiedente, cosa succede? In tale circostanza è possibile comunque richiedere un prestito agevolato a favore dell’autoimpiego fino ad un max di €. 25.823,00 Iva esclusa.
Questa legge vale anche se ci affiliamo ad un qualsiasi marchio, in quanto il franchising è un accordo commerciale ma di fatto l’impresa è autonoma economicamente e giuridicamente distinta da quella del Franchisor. Una delle condizioni necessarie è lo stato di disoccupazione al momento in cui si presenta la domanda (la ditta individuale dovrà essere costituita successivamente), lo stato di maggiore età e la residenza nello Stato Italiano da almeno 6 mesi.
Anche per questo tipo di prestito, l’agevolazione prevede una parte a fondo perduto e una parte a mutuo agevolato per l’investimento. Le spese di gestione sono sempre a fondo perduto.
Sono finanziabili tutte le attività di qualsiasi settore ad eccezione delle attività di produzione di prodotti agricoli, pesca, acquacoltura.
a cura di Tiziana Casciaro