Bandi finanziamenti europei. Horizon 2022. Efficienza

Una grande organizzazione come l’Unione Europea sta assumendo sempre più la conformazione di una vera e propria confederazione (al pari degli USA per intenderci).

Ha il compito fondamentale di far crescere la società e i cittadini appartenenti all’Unione stessa in maniera tale da ottenere uguaglianza tra i popoli, sia a livello economico che sociale. Proprio come una sorta di enorme “welfare state” in formato europeo.

Ovvero un modello funzionante in grado di conferire ai cittadini tutta una serie di servizi che uno stato sociale moderno dovrebbe essere in grado di mantenere e rendere perfettamente fruibili dalla collettività. In realtà non è sempre così, ma ciò dipende anche dalle scelte effettuate dall’alta politica europea.

Ed è proprio l’alta politica europea che si occupa di questione come la gestione dei fondi economici da distribuire alle varie nazioni, le quali li smisteranno e li gestiranno nel territorio nazionale adottando le proprie politiche interne.

Accedere ai fondi europei

In tal senso, un esempio classico è dato dai fondi europei adoperati per garantire i fondamentali investimenti energetici con cui un paese può essere in grado di rispettare le convenzioni in materia ambientale che interessano i problemi contemporanei legati all’efficienza energetica e ai consumi.

Con una frequenza solitamente biennale o annuale, l’Unione Europea apre dei bandi a cui possono partecipare le nazioni stesse, bandi che prevedono una sorta di sottoscrizione alle “regole” a cui la nazione che intende fruire del bando deve sottostare:

  • rispetto dei limiti temporali nell’attuazione di normative
  • l’adesione a princìpi fondamentali
  • il rispetto di condizioni specifiche disposte all’interno del bando stesso.

Nel caso della cessione di fondi, i bandi hanno la funzione di garantire che gli Stati richiedenti a cui vengano demandati questi finanziamenti siano in grado di rispettare le premesse richieste dall’adesione al bando stesso.

Fondo energia

Un esempio classico di bando è quello relativo alla cessione di fondi legati all’efficienza energetica e agli investimenti che un paese ha intenzione di compiere a riguardo. Tra gli ultimi fondi legati all’ambito degli investimenti energetici, vi è quello sbloccato in vista del programma di innovazione ambientale europea denominato “Horizon 2022“.

L’entità di questi fondi è variabile, come nel caso di quelli indirizzati al finanziamento degli Stati dell’Unione Europea in vista del progetto Horizon 2022. Il progetto in questione, per l’appunto, è l’ultimo approvato in materia di efficienza energetica europea, e prevede il raggiungimento di tutta una serie di obiettivi legati alla riduzione dei consumi e alla risoluzione dei problemi relativi al clima.

I fondi europei, che siano relativi alla crescita dei paesi o al raggiungimento di finalità comuni, come ad esempio il benessere generale della popolazione da più punti di vista, sono fondamentali per il miglioramento della condizione sociale dell’Unione. Ma come funzionano tali fondi? Chiunque può richiederli? La richiesta dei fondi può essere fatta da qualunque nazione appartenente all’Unione Europea. Gli aiuti economici funzionano prima di tutto passando dalla già citata adesione al bando.

Come accedere ai fondi europei

Una volta aderito al progetto e aver comunicato la possibilità di raggiungere gli obiettivi di rispetto dei limiti economici e temporali della richiesta dei fondi, l’Unione Europea effettuerà dei controlli mediante l’istituzione di apposite commissioni una volta terminato il periodo di prestito.

Nel caso in cui i controlli diano un esito negativo, l’Unione Europea provvederà ad infliggere sanzioni in rapporto all’entità del danno provocato e agli sprechi. È chiaro che, anche per i fondi di investimento energetici, la nazione richiedente non può usare il denaro a proprio piacimento.

Molto spesso le nazioni richiedono fondi ad hoc per raggiungere l’efficienza energetica nei grandi comuni. A causa della grandezza territoriale, infatti, i comuni più estesi d’Europa necessitano di sovvenzioni particolari che garantiscano il raggiungimento di finalità collettive al pari dei comuni minori, i quali patiscono meno il problema di raggiungimento di obiettivi e di rispetto dei vincoli temporali, in quanto si trovano a dover fare i conti con un’organizzazione assai più “libertina” e decisamente più abbordabile.

Alla luce di tutto ciò, è chiaro che la formula dell’Unione Europea sulla scia della confederazione americana è una formula di successo, purché tutti collaborino in modo eguale per arrivare ad un obiettivo comune e condiviso. Quella che oggi si chiama Unione Europea potrebbero diventare in futuro “Stati Uniti d’Europa”.

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