Banda ultra larga, finanziamenti per portarla in tutta Italia
Piano nazionale per la banda ultra larga gli interventi pubblici in programma
Attraverso l’applicazione del Piano nazionale per la banda ultra larga saranno realizzati interventi pubblici per la promozione dello sviluppo dei fattori infrastrutturali utili all’introduzione di connessioni Web in zone non appetibili in termini di mercato.
Lo scopo del progetto banda ultra larga è di raggiungere entro il 2022 il 40% della popolazione con una connessione a 100Mbps, mentre il 75% della popolazione con un accesso a Internet da almeno 30Mbps. Il Piano nazionale è strutturato nel rispetto di una serie di aree di intervento definite in quattro Cluster:
- Cluster A: include le 15 città principali (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste) e le maggiori aree industriali del Paese e ha il miglior rapporto costi-benefici per gli operatori interessati a investire per portare la velocità di collegamento da 30 a 100 Mbps;
- Cluster B: include 1.120 comuni in cui gli operatori hanno realizzato o realizzeranno reti con collegamenti ad almeno 30 Mbps, ma in cui il contesto non garantisce ritorni accettabili a condizioni di solo mercato;
- Cluster C: include circa 2.650 comuni e alcune aree rurali non coperte da reti a più di 30 Mbps attualmente a fallimento di mercato, in cui gli operatori possono essere stimolati a investire in reti con più di 100 Mbps soltanto in presenza dell’intervento pubblico;
- Cluster D: include i restanti 4.300 comuni circa, prevalentemente localizzati al Sud, aree tipicamente a fallimento di mercato per le quali è necessario l’intervento statale per garantire alla popolazione residente un servizio di connettività a più di 30 Mbps.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa vi invitiamo ad appurare tutti i dettagli sul portale ufficiale del
Piano ultra larga.