Fondi Europei: Quando ci pesa l’Europa? circa 4 miliardi l’anno
L’Europa un costo minimo per il cittadino
La crisi economica che ha compito l’Europa, come gran parte dei paesi del mondo, negli ultimi anni ha portato a galla, di nuovo, alcuni dubbi e incertezze. Quale sarebbe stata la realtà dei singoli paesi del vecchio continente se non si fosse mai costituita la Comunità Europea? Il sistema della moneta unica, con un mercato unificato ha inevitabilmente portato dei vantaggi e svantaggi alle politiche finanziare dei singoli stati membri.
All’inizio dell’anno la Commissione Europea ha esordito che se viene calcolato per ogni cittadino, il costo della struttura comunitaria, non si arriva a spendere, pro capite, neanche un euro. Vista da questa prospettiva, sembrerebbe che vi siano solo vantaggi nell’essere parte del sistema comunitario e nell’avere un mercato unico all’interno dei paesi membri. Una domanda sorge spontanea: perché vi sono tutti questi dissensi? Perchè continuamente si parla di scissioni e uscita di paesi dal sistema? Di seguito andremo a valutare quanto costa in termini di cifre il costo annuo per l’Italia.
Quanto pesa l’Europa
L’ultima stima finanziaria posta in essere con una valutazione effettuata negli ultimi diciassette anni, ha evidenziato che l’Italia, in media ha versato ogni anno alla comunità Europea circa quattro miliardi di euro. Vi sono stati dei periodi in cui questa somma è anche stata superiore, raggiungendo gli otto miliardi, come per esempio nel 2011.
Quindi se vogliamo considerare questi valori, è inevitabile anche sottolineare come la partecipazione dell’Italia al sistema economico Europeo non sia molto positivo rispetto alle somme che sono state ricevute. Certo le stime della ragioneria comunitaria sono differenti e sottolineano come non si debba prendere in esame solo l’ambito dei finanziamenti, ma il vantaggio che ne deriva a far parte del mercato unificato. Inoltre se si paragona questa somma a quella di altri paesi membri come per esempio la Germania o la Francia, la nostra passività annuale è anche molto ridotta.
4 miliardi di spesa l’anno
I quattro miliardi che vengono versati dovrebbero essere una ragione sufficiente a spingere la nostra Tesoreria ad allontanarsi dall’Europa. Se si sommano i versamenti effettuati dall’Italia dal 2000 al 2017, il peso della Comunità Europea per le tasche dei cittadini è stato pari a 68 miliardi di euro.
Una cifra che non può non essere presa in considerazione. La scelta non è così semplice come potrebbe sembrare. Infatti il motivo per cui i principali stati membri come il nostro paese rimangono ancora nell’ambito Europeo è dovuto al mercato unico. Se consideriamo gli stanziamenti ricevuti dal paese per le attività produttive e lo sviluppo, si riceve la stima di un passivo di circa 4 maliardi all’anno. Ma se invece si considerano i vantaggi del mercato unico, l’Italia solo nel 2016 ha incassato ben 40 miliardi. L’equivalenza inevitabilmente si inverte.
Cosa accadrebbe a un Italia fuori dell’Europa
Il mercato unico è uno degli aspetti fondamentali del sistema economico Europeo e anche una delle ragioni principali che spinge gli stati membri a rimanere legati tra di loro. In un momento storico in cui paesi come gli Stati Uniti applicano una politica che può essere definita protezionistica, il sistema Europeo può apparire una realtà costante e certa anche con i relativi aspetti negativi che ogni situazione porta con se.